Le amministrative 2024 sono state innegabilmente all’ insegna del “rosso”.
Se il plauso va fatto all’ attuale sindaco per aver saputo entrare nelle maglie del paese, è pure vero che il centrodestra non ne esce completamente sconfitto.
Scendere in campo, tra l’altro in netto ritardo per motivi vari anche personali, è stata una scelta coraggiosa e consapevole fin dall’inizio. Sapevamo di combattere contro una macchina che per cinque anni, potendolo fare e lasciandoglielo fare, aveva tessuto una ragnatela estesa su tutta la città. La consapevolezza maturata, la fermezza raggiunta come coalizione ha comunque i suoi frutti: una opposizione netta, decisa, determinata per garantire i diritti a tutti e restringere i privilegi di quella che è ormai una lobby del potere rosso. La vocazione comunista del paese resta confermata, ma è pur vero che il convogliare tante spinte l’ ha anche inevitabilmente inficiata.
Lavoreremo e non ci lasceremo sorprendere la prossima volta. È una promessa di riscatto a se stessi e al paese, l’altra Torremaggiore, che comunque esiste e non può non essere rappresentata.

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