Avrei voluto evitare questo post ma da giorni ci stiamo interfacciando con i responsabili della Asl in merito ai disagi e disservizi per la popolazione dopo la decisione del dott. Di Muzio di non proseguire l’attività professionale a Candela, senza aver ottenuto soluzioni e assistendo ad uno scarica barile tra la ASL e la Regione Puglia. Duole constatare che Asl e Regione Puglia non hanno posto in essere alcuna programmazione per Candela, lasciando, di fatto, i pazienti senza una copertura sufficiente di medici di base in loco. Il dottor Di Muzio è stato autorizzato a trasferirsi ad Ascoli ma, al contempo, non è stato previsto un sostituto obbligato ad aprire a Candela. Di fatto, ad oggi, è presente sul nostro territorio solo la dottoressa Palmieri la quale potrà accogliere, in aggiunta ai suoi, solo pochi altri pazienti e per di più prossima alla pensione.
Da 10 giorni circa 600 pazienti di Candela sono rimasti senza medico di base, senza sapere cosa fare e senza alcuna comunicazione ufficiale da parte della Asl.
È emerso che l’alternativa è il dottor D’Agrosa, il quale, però, non da certezza di aprire lo studio a Candela, pertanto, al momento, non possiamo che consigliare di non iscriversi presso il dott. D’Agrosa se non ci sarà la sicurezza che sarà presente a Candela. Non me ne voglia il dottor D’Agrosa, ma in questa situazione nessuno sta pensando che molti degli assistiti rimasti senza copertura medica sono persone anziane che non possono spostarsi facilmente ad Ascoli per ricevere l’assistenza medica di cui hanno diritto!

Si parla tanto di servizi sanitari di prossimità ma la realtà è ben diversa, arrivando a non assicurare i servizi essenziali!
Che vergogna!

Comunicato stampa

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