Un blitz anti caporalato, avvenuto questa mattina a Manfredonia, ha portato all’arresto di cinque persone, ed al coinvolgimento di altri undici soggetti, tra le quali la moglie del capo del Dipartimento per le libertà civili e immigrazione del Viminale, Michele di Bari. A finire in manette due cittadini stranieri, un senegalese e un gambiano mentre nei confronti degli altri tre arrestati da parte dei carabinieri, sono stati disposti i domiciliari. Per tutti le accuse sono di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. L’operazione è stata effettuata dai carabinieri della compagnia di Manfredonia, e dal nucleo dei carabinieri dell’Ispettorato del lavoro. Una indagine che si è focalizzata nel periodo tra luglio e ottobre del 2020. Nel corso delle indagini è stata anche richiesta l’assoggettamento al controllo giudiziario di dieci aziende agricole riconducibili ad alcune delle persone coinvolte nell’operazione di oggi. Per gli altri 11 indagati, tra i quali appunto la moglie del prefetto Di Bari, è scattato l’obbligo di firma. Il coinvolgimento della moglie del Prefetto Di Bari, ha causato le dimissioni dello stesso, aprendo così una polemica che coinvolgerà tutto il mondo politico italiano.
