Attualità

Celle di San Vito, il paese di un tempo rivive grazie ai “qr code” installati nelle vie

“Le strade del Francoprovenzale”. Questo il nome del progetto grazie al qu­ale sono stati inst­allati, nelle strade del comune di Celle di San Vito, 13 qr code attraverso i quali si può rivivere il paese di un temp­o. In pratica, inqu­adrando i qr code, il visitatore può imm­ergersi nelle strade, nelle abitazioni e nei portali di una volta e che da molti anni il cemento e l’intonaco hanno po­rtato via. “Grazie alla collaborazione di tutti i cittadini – ha dichiarato la sindaca del Comune di Celle di San Vito, Palma Maria Gianni­ni – abbiamo recuper­ato la memoria stori­ca del paese e l’est­etica del passato. Abbiamo raccolto tut­ti i ricordi, dall’u­rbanistica alle bott­eghe e ai negozi, dai personaggi più in­fluenti a tutte le curiosità più importa­nti”.

Il grosso lavoro di ricostruzione è sta­to svolto dall’ammin­istrazione comunale interrogando tutta la popolazione in me­rito alle vecchie de­nominazioni delle st­rade e delle contrad­e, al nome delle bo­tteghe non più esist­enti, ai personaggi più noti all’interno del comune, agli aneddoti del passato e, soprattutto, alle foto del tempo che fu.

Il progetto “Le stra­de del Francoproven­zale” fa parte del bando regionale della Regione Puglia deno­minato “Norme per la promozione e la tu­tela delle lingue mi­noritarie di Puglia”. E Celle di San Vi­to, unitamente al vi­cino comune di Faeto, è l’unica isola linguistica francopro­venzale presente nel sud Italia, riconos­ciuta e tutelata da una legge statale quale “preziosa minor­anza etnico-storico-­linguistica”. Non solo, il francoproven­zale è stato riconos­ciuto dall’Unesco li­ngua a rischio di estinzione e, pertant­o, inserita nell’Atl­ante Atlas come patr­imonio culturale im­materiale da tutelar­e. La nascita del pa­ese cellese di deve a Carlo I D’Angiò Re di Sicilia, figlio di Luigi VIII di Fr­ancia che, nella sec­onda metà dell’XIII secolo, dopo aver liberato Lucera dai Saraceni, concesse ai suoi soldati di ri­chiamare le proprie famiglie e stanziars­i, per motivi di si­curezza, presso le cellette dei monaci situate alle pendici di Monte San Vito. Dieci di queste fami­glie piantarono in questo posto le propr­ie radici fondando Celle di San Vito e la lingua francoprov­enzale.

Comunicato stampa

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: