Di raccordo con il segretario provinciale di azione, Michele triventi, è il segretario regionale di Italia viva, Lorenzo Frattarolo,
ci siamo riuniti ieri in Orta Nova, su invito del coordinatore cittadino di Puglia popolare, Giuseppe Custode ,per dare inizio alla campagna elettorale. Parola d’ordine: Tornare a fare politica ovvero, riscoprire la passione del fare politica. Dobbiamo fare piazza pulita di una classe dirigente che al posto delle idee si nutre di rendite vitalizie. Non ci si può, permettere di essere guidati da un governo strutturalmente e moralmente debole . Dobbiamo cercare fra la nostra “gente italica” gli uomini e le donne disposti a farsi carico dei bisogni concreti degli italiani che lavorano, che soffrono o che, senza lavoro, si ritrovano emarginati nel limbo degli invisibili. Il cinismo della casta al potere (di centro destra, di sinistra o delle Stelle cadenti,) ha demistificato tutto al punto che i rapporti politici, sono ridotti a contrattazione di poltrone: io do una cosa a te e tu dai una cosa a me. Che tristezza, che squallore! Solo calcolo, opportunismo, doppio gioco. In questo contesto chi si occupa della gente che lavora, che suda, che studia, che pensa, che paga le tasse e che, in definitiva, manda avanti la baracca di questo paese che si chiama ancora Italia? Per questo noi di Puglia Popolare, di chiara e marcata natura moderata, popolare e riformista, abbiamo scelto, democraticamente, di aderire al TerzoPolo, per dare continuità attuazione all’agenda draghi. Fare politica, dovrebbe significare prima di tutto difendere e tutelare la tua gente, sentire i bisogni degli uomini, di chi soprattutto soffre; capire i bisogni e avere la capacità di comprendere gli uomini che vanno nel campo, nell’officina, nell’ufficio, nella scuola, dovunque si lavora, si pensa, si soffre. Occorre ridare voce all’Italia degli onesti e della povera gente generosa, leale, coraggiosa, nemica di ogni sopruso, di ogni privilegio, l’Italia nella quale dobbiamo credere. Abbiamo così questa Italia ,dove i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Viviamo il tempo del consumismo affascinante e perverso, dove c’è anche disperazione, noia, solitudine, svuotamento dei rapporti amorosi, affettivi e, in fondo al tunnel, lo sfibramento dei giovani nella droga.
Occorre tornare a fare politica nel senso alto e nobile del termine, bisogna riscoprire il mito della nazione che si sposa con il sociale, con il popolarismo. Può piacere, può dispiacere, può fare anche male a qualcuno, ma i fatti ci dicono di Tornare quindi a far politica,
«La costruzione di una Comunità che si riconosca nella difesa. È il nuovo concetto di Patria, da difendere, voce di tutti i popoli in sofferenza a favore dei poveri .
Il coordinatore provinciale di Puglia popolare Claudio di Lernia