Sono partiti quest’oggi a Stornara i lavori di realizzazione di una foresteria per ospitare per diciotto mesi, i nomadi che attualmente risiedono presso il campo in cui nel Dicembre del 2021, persero la vita due bambini di 2 e 4 anni. Una necessità inderogabile, quella di dare ai circa cento occupanti dell’accampamento, una residenza decorosa, che però sta dividendo la cittadina dei Reali Siti, con da una parte l’amministrazione comunale, decisa a realizzare l’opera, dall’altra alcuni agricoltori, tra i quali il proprietario dell’area di 3500mq., che in data 13 Marzo ha stipulato un contratto di locazione con il comune, salvo poi recedere dallo stesso dieci giorni più tardi. Da quel momento è partito un vero e proprio braccio di ferro con l’ente guidato dal sindaco Roberto Nigro, che ha provato ad avviare i lavori lunedì scorso, ma che ha dovuto di fatto bloccare l’avvio a causa delle rimostranze degli agricoltori. Il comune ha quindi disposto nella stessa giornata una ordinanza per la requisizione immediata del terreno, decisione che ha fatto si che il proprietario, attraverso il suo legale, abbia comunicato l’intenzione di ricorrere al TAR, decisione che ha trovato il sostegno di alcuni agricoltori, che hanno avviato una protesta.
“Non siamo un paese razzista, vogliamo dare una sistemazione migliore agli occupanti dell’insediamento – il commento in conferenza stampa da parte del primo cittadino Roberto Nigro – la minoranza ha preso un impegno in consiglio comunale per allocare al di fuori della città il campo, ora non deve cavalcare l’onda“.
Una vicenda che divide l’opinione pubblica, in un momento storico dove dovrebbero arrivare dal PNRR, oltre cento milioni di euro in provincia di Foggia, per risolvere l’annosa vicenda dei ghetti e delle baraccopoli.